Lettera del Consulente – Cosa fare prima che scada lo sgravio contributivo di un’assunzione?
Un suggerimento da tenere a mente
La “newsletter” di questo mese è breve ma, al contrario, economicamente molto interessante.
Quando, nella vostra Azienda, avete dipendenti che godono di agevolazioni contributive, ovvero in molteplici casistiche, state di fatto versando i contributi con “riduzioni” rispetto a quanto versereste normalmente.
Riepilogo alcuni dei casi più comuni (vedasi le L. 56/87, L. 92/2012; L. 205/2017, L. 178/2020):
- Apprendistato e anno successivo all’apprendistato;
- Giovani fino a 36 anni assunti con il loro primo lavoro a tempo indeterminato;
- Donne con esenzioni per disoccupazione;
- Uomini over 50 disoccupati;
- Ecc…
Ma vi siete mai chiesti cosa accade nel momento in cui termina l’agevolazione?
Semplice: pagherete i contributi interi! In realtà la cosa è leggermente più complessa perché, dal giorno successivo alla fine dell’agevolazione, anche tutti i “ratei” maturati e non corrisposti al dipendente saranno soggetti all’obbligo di versare interamente tutti i contributi, senza riduzioni.
Faccio un esempio per chiarire meglio:
Supponiamo che al 31 ottobre del 2022 cessi una agevolazione che permetteva di non pagare i contributi per un dipendente con una retribuzione lorda di 2.000 euro mese.
Nel calcolo del cedolino di Novembre 2022 l’Azienda verserà circa il 35% di contributi sui 2.000 euro, che quantifichiamo in 700 euro; contributi che fino al 31 ottobre 2022 non si pagavano.
Dove sta il problema? Il problema, come dicevo, sono i “ratei”.
Quindi, per quel dipendente, ci saranno ratei di tredicesima per 10 dodicesimi già maturati sui quali l’Azienda pagherà il 35%. Stimiamo dunque 1.666 euro al 35% ovvero 583 euro di contributi.
Ebbene: se il dipendente avesse richiesto il pagamento mensile della 13esima? Avremmo risparmiato 583 euro! Oppure, se ci avesse chiesto la liquidazione dei ratei di 13esima con il cedolino di Ottobre? Allo stesso modo, avremmo risparmiato 583 euro.
E se l’Azienda avesse anche la 14.ma? Il beneficio si raddoppierebbe…
E per i ratei di “ferie”, “permessi” e “Rol” non goduti? Se fossero stati liquidati al dipendente entro il 31 Ottobre del 2022 (sempre comunque garantendo l’obbligo di usufruire le Ferie minime di legge), l’Azienda avrebbe risparmiato tutti i contributi.
Riepilogando: con un uso attento alla scadenza dell’agevolazione una Azienda potrebbe “risparmiare” migliaia di euro per dipendente.
Paladin Gabriele