Fondo Nuove Competenze: di cosa si tratta e come utilizzarlo
Il Fondo si configura come uno strumento essenziale per aggiornare le competenze dei lavoratori a costi ridotti (o persino assenti)
In queste ultime settimane avrete sicuramente sentito parlare del Fondo Nuove Competenze. Di cosa si tratta? Contributi a fondo perduto per la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori. Vediamone i dettagli.
Si tratta di uno strumento di politica attiva, inserito nel Decreto Rilancio e poi potenziato nel Decreto Agosto, che punta a sostenere le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, accelerati dall’emergenza sanitaria.
Il Fondo Nuove Competenze rappresenta uno strumento utile per aggiornare le competenze dei lavoratori, per far acquisire loro nuove soft skills in un’ottica in cui la formazione è destinata a diventare un pilastro della politica aziendale.
Il FNC prevede la stipula di un accordo sindacale che deve contenere la rimodulazione dell’orario di lavoro legata alle mutate esigenze produttive ed organizzative dell’azienda, in cui parte dell’orario di lavoro è destinato a percorsi formativi. Il Fondo finanzia il costo delle ore di lavoro delle risorse impegnate nelle attività formative, comprese retribuzione, contributi previdenziali ed assistenziali. Non rientrano invece nella sovvenzione i ratei di mensilità aggiuntive, il TFR, come anche il costo vero e proprio delle attività formative, ovvero i docenti, l’aula, il progetto formativo che rimangono a carico delle imprese richiedenti.
Dal nostro punto di vista consigliamo l’avvio di un audit interno per verificare le esigenze formative del proprio personale ovvero quelle di maggiore interesse per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, creando una prima bozza di progetto formativo.
Successivamente sarà indispensabile coinvolgere nel confronto anche il sindacato per stipulare l’accordo, presupposto per l’attivazione del Fondo. L’accordo dovrà prevedere un preciso progetto formativo finalizzato allo sviluppo delle competenze, con il dettaglio dei singoli corsi, il numero dei dipendenti coinvolti nell’intervento, le ore dell’orario di lavoro da destinare a percorsi formativi.
L’accordo, per converso, potrebbe prevedere anche lo sviluppo di competenze finalizzate ad aumentare l’occupabilità dei lavoratori al fine di promuovere processi di ricollocazione in altra e diversa realtà lavorativa.
Conclusa la fase di concertazione sindacale sarà possibile presentare la domanda all’ANPAL entro il 30/06/2021, con un numero massimo di ore destinabili alla formazione di 250 per ogni lavoratore. Si precisa che i lavoratori in Cassa Integrazione non possono essere interessati contemporaneamente dalla Cassa e da percorsi formativi (possono aver terminato il periodo di integrazione salariale anche il giorno prima).
Il passo successivo, poiché il Fondo Nuove Competenze non sovvenziona i costi della formazione (per intenderci progetto, docenti, aula), potrebbe poi essere finanziare tali oneri tramite i contributi accantonati presso un Fondo Interprofessionale, per quanti di voi vi hanno aderito.
Secondo quanto previsto dalla Legge 388/2000 Art. 118 le Aziende possono destinare la quota dello 0,30% (Contributo Obbligatorio per la Disoccupazione Involontaria) dei contributi dei propri dipendenti versati all’INPS ai Fondi Interprofessionali. In questo modo l’azienda impiega contributi che avrebbe comunque versato per formare i propri lavoratori.
L’adesione al fondo è gratuita e non vincolante per l’azienda. Vi segnaliamo, per chi non avesse mai effettuato una scelta, un Fondo che in questo momento offre interessanti opportunità: FONARCOM.
Riteniamo sia un errore di valutazione non aderire ad un Fondo Interprofessionale. E’ ormai indubbia l’importanza della formazione nel processo di crescita e motivazione delle vostre risorse, oltre al fatto che l’iscrizione non comporta alcun costo aggiuntivo ma solo una diversa destinazione di contributi che sarebbero ugualmente dovuti.